Dichiarazione di Albino Pezzini - Presidente AIPO
un ulteriore “schiaffo” alla legge Salva Olio del 2013
QUALE IL FUTURO DELL’OLIVICOLTURA DEL NORD EST? SOPRAVIVERÁ A TALI “PICCONATE”?
«Come ormai accade da tempo, si ha la convinzione (se non la totale certezza) che il mondo delle imprese olivicole e olearie sia, come si dice, “sotto scopa”. In tutto alla faccia di quel protocollo, a difesa delle produzioni agricole e agroalimentari mediterranee, che l’allora Presidente francese, Nicolas Sarkozy, che dopo un inutile ventennio di attesa per l’avvio del Partenariato euro mediterraneo, conosciuto anche come Processo di Barcellona, è ancora lontano dall’essere una realtà per l’Unione Europea dove, invece, si continua a legiferare per condizionare quelle che è l’essenza stessa della produzione agroalimentare mediterranea, dove la ricchezza di prodotti tipici e di acclamata qualità rappresentano la vera realtà dell’intera produzione del Settore Primario dell’Unione».
In questi termini si è espresso, venerdì 1 luglio, il presidente dell’AIPO (Associazione Interregionale dei Produttori Olivicoli di Verona) alla lettura della notizia che la Camera dei Deputati ha approvato, in via definitiva, la legge (frutto della conversione della Direttiva Comunitaria) che abolisce la data di scadenza sulle bottiglie dell’olio extra vergine di oliva (sino ad oggi fissata in 18 mesi dalla data di imbottigliamento, a tutela dei diritti dei consumatori), sostituendolo cola la frase “da consumare preferibilmente entro il…..”, oltre ad abolire il colore ("cromatura") differente delle etichette delle miscele di oli comunitari per distinguerli da quelli Made in Italy, sostituita da un'indicazione stampata con inchiostro indelebile.
«Un ulteriore schiaffo – ha sottolineato il presidente di AIPO – che fa seguito a quello che apre le porte, del nostro Paese e all’intero mercato della Comunità, all’olio tunisino senza alcuna valutazione degli effetti deleteri che determinerà sugli equilibri economici delle imprese, specie quelle di piccola e media dimensione, come quelle presenti nel Nord Est che, invece, con grandi sacrifici e tanto impegno hanno da anni intrapreso la strada della qualità e genuinità del prodotto, accanto ad una sana politica di innovazioni che richiede investimenti di non indifferente portata».
Certo che viene da chiedersi, al di là dei risultati dei diritti dei produttori agricoli che le rappresentanze dei Paesi produttori di olio riescono ad assicurare nell’ambito del Parlamento Europeo, come possano i nostri parlamentari e i nostri governanti continuare ad “offendere” la dignità dei Produttori e i diritti di tutela dei Consumatori con norme che sono l’opposto della nostra intelaiatura legislativa che ha sempre avuto un alta considerazione dei loro diritti naturali. Ma anche come il Parlamento UE abbia dimenticato che esistono, a tutela dei cittadini, parametri di “Sicurezza Alimentare”, che fino a ieri rappresentavano uno dei prerequisiti fondamentali sia per le Nazioni che volevano far parte dell’Unione sia per quelle che richiedevano delle linee commerciali privilegiate.
«Mi corre l’obbligo – conclude il presidente Pezzini -, su questa vicenda, ringraziare l’on Colomba Mongiello per la sua ferma opposizione all’approvazione di questa norma. Opposizione che dovrebbe far riflettere tutti quanti siedono in Parlamento, consesso in cui la difesa dei diritti del mondo produttivo e di quello dei consumatori dovrebbero rappresentare una priorità e non una occasionalità, specie quando danneggia chi ha scelto di lavorare e servire il mercato dei consumatori italiani con serietà e l’immissione di prodotti eccellenti, sotto il profilo qualitativo e dei pregi salutistici».