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ARRIVA LA CARNE GREEN

 

gli italiani abbandonano la “storica” fettina?

ARRIVA LA CARNE GREEN

 

Con la scomparsa dalle tavole degli italiani di 1 fettina su 4 nel giro di dieci anni, a causa del calo degli acquisti del 23%.

Al suo posto arriva la bistecca “green” per rilanciare i consumi, con la prima filiera di carne 4.0 totalmente ecosostenibile. Lo sottolinea la Coldiretti analizzando i dati Censis in occasione dell’incontro promosso nella più grande azienda agricola d’Italia, le Bonifiche Ferraresi, a Jolanda di Savoja (Ferrara) con la presenza dei Ministri Maurizio Martina (Politiche agricole) e Beatrice Lorenzin (Salute) assieme a Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti, Luigi Scordamaglia, Presidente Federalimentare,  Federico Vecchioni, AD di Bonifiche Ferraresi, l’on. Paolo De Castro, Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, Marco Baldi, Responsabile Area Economia e Territorio del Censis, e Vincenzo Russo dell’Università di Bologna.

Il calo dei consumi ha portato, infatti, alla chiusura di ben 4mila stalle dal 2010 ad oggi mentre il numero degli animali allevati è il più basso dal dopoguerra, sceso a soli 5,9 milioni di capi, dopo aver raggiunto un picco record di 10 milioni nel 1968.

E’ conseguenza del fatto che negli ultimi 25 anni l’Italia ha perso il 33% dei bovini da carne pur importando quasi la metà della carne consumata.

Quando una stalla chiude – è stato sottolineato durante l’incontro - si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di prodotti tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado ambientale e dei sistemi economici locali.

Dall’estero arriva il 45% della carne bovina consumata senza il valore aggiunto di sicurezza e sostenibilità garantita dall’italianità. Un depauperamento che evidenzia l’esigenza di investire affinché l’attività allevatoriale torni nelle aree interne del nostro Paese dopo il lungo periodo di abbandono che hanno sofferto provocando la perdita di opportunità di reddito e di occupazione.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   Assocarni e Coldiretti hanno dato vita insieme ad una interessante piattaforma di dialogo con valenza territoriale per far crescere gli allevamenti italiani e valorizzare la filiera nell’interprofessione. Patto che getta le basi per tutelare congiuntamente sia dal punto di vista istituzionale che economico i produttori italiani di carne valorizzandone il lavoro con un corretto e trasparente dialogo interprofessionale e contrattuale.

Per invertire la tendenza e tornare a far crescere il patrimonio la soluzione – continua la Coldiretti – è puntare alla qualità e all’ecostenibilità, portando sulle tavole dei consumatori un prodotto d’eccellenza. Obiettivo che ha come partner anche Bonifiche Ferraresi in quanto rappresenta il nuovo modello italiano di allevamento bovino all’avanguardia in Europa, anche per la sostenibilità, con 10 strutture realizzate con le più moderne tecnologie e distribuite su 33.000 metri quadri di superficie, e una capienza di 5.000 animali.

La razione per l’alimentazione prevista nella fase di allevamento è totalmente composta da alimenti provenienti dall’azienda e tutto il letame è recuperato e destinato alla fertilizzazione naturale dei suoli. Gli ampi spazi in mangiatoia con doppi abbeveratoi, la ventilazione centralizzata a comando elettronico e la razionalità complessiva delle strutture costruite tutte ex-novo, rendono il centro zootecnico un punto di riferimento mondiale per il rispetto del benessere animale. La sostenibilità della carne soddisfa la richiesta specifica dei consumatori, sempre più attenti alla qualità e al valore ambientale di quanto portano in tavola. Non a caso il 45% degli italiani che privilegia quella proveniente da allevamenti italiani, il 29% sceglie carni locali e il 20% quella con marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine secondo l’indagine Coldiretti/Ixe.

 

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