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MALTEMPO: OLTRE MEZZO MILIARDO DI DANNI. IN TRENTINO IL 99,5% DEI COMUNI A RISCHIO FRANE E ALLUVIONI

 

Nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua e grandinate si sono abbattuti a macchia di leopardo dal Piemonte alla Lombardia fino in Trentino con coltivazioni distrutte, alberi abbattuti e aziende allagate, ma anche corsi d’acqua esondati, frane e smottamenti che fanno salire ad oltre mezzo miliardo il conto dei danni provocato all’agricoltura italiana dall’inizio dell’anno.

E’ quanto emerge dal monitoraggio realizzato per la verificare degli effetti dell’ultima violenta ondata di maltempo che ha raso al suolo interi campi di riso, soia e mais, distrutto il frumento, provocato danni alle serre con ostacoli alla circolazione nelle campagne.

Sono effetti dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi mediante sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense, il rapido passaggio dal sole al maltempo.

In questa fase stagionale, poi, è la grandine l’evento più dannoso per gli agricoltori causando danni irreversibili e provocando la perdita dell’intero raccolto, dopo un anno di lavoro.

Le precipitazioni intense si sono abbattute su un territorio già fragile con la presenza in Italia di 7145 comuni complessivamente a rischio frane e alluvioni, l’88,3% del totale, ma la percentuale sale al 99,5% in Trentino dove è in pericolo un territorio di 1384 chilometri quadrati che tocca 216 su 217 comuni della provincia.

Risultato conseguenza di un modello di sviluppo sbagliato che negli ultimi 25 anni ha visto ridursi a meno di 13 milioni di ettari le aree agricole in Italia, a vantaggio dell’abbandono e della cementificazione.

 

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