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L’INCERTEZZA FA VOLARE ACQUISTI PROSECCO (+11%)

 

Si fanno scorte per evitare  l’eventuale aumento dei prezzi

L’avvicinarsi della Brexit fanno volare dell’11% nel 2019 le esportazioni di bottiglie di Prosecco in Gran Bretagna dove è corsa agli acquisti per fare scorte del prodotto Made in Italy più apprezzato dagli inglesi, tradizionali bevitori di birra.

Dato che emerge dall’analisi Coldiretti, presentata in occasione della firma della regina Elisabetta al testo dello European Union Withdrawal Agreement Act, sulla base dei dati Istat relativi ai primi dieci mesi dell’anno.

A spaventare è il rischio che il prodotto simbolo del Made in Italy in Gran Bretagna possa essere colpito dalle barriere tariffare e dalle difficoltà di sdoganamento che potrebbero nascere dalla Brexit con una maggiore difficoltà per le consegne, se non sarà trovato l’accordo con l’Unione Europea durante il periodo transitorio dal 31 gennaio 2020 a 31 dicembre 2020.

In pericolo ci sono, complessivamente, 3,4 miliardi di esportazioni agroalimentari Made in Italy soprattutto vino, l’ortofrutta fresca e trasformata come i derivati del pomodoro ma rilevante è anche il ruolo della pasta, dei formaggi e dell’olio extravergine d’oliva.

Da sciogliere poi il nodo della tutela giuridica dei prodotti a indicazioni geografica e di qualità (Dop/Igp) che incidono per circa il 30% sul totale dell’export agroalimentare Made in Italy e che, senza protezione europea, rischiano di subire la concorrenza sleale dei prodotti di imitazione da Paesi extracomunitari. Un rischio concreto se si considerano le vertenze del passato nei confronti della Gran Bretagna con i casi della vendita di falso prosecco alla spina o in lattina fino ai kit per produrre in casa finti Barolo e Valpolicella o addirittura Parmigiano Reggiano.

 

 

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