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TRA GELO E XYLELLA PERSI 100MILA POSTI DI LAVORO

 

sempre più urgente il piano ‘salva olio made in Italy’

TRA GELO E XYLELLA PERSI

100MILA POSTI DI LAVORO

 

Centomila posti di lavoro in meno nella filiera dell’olio extravergine di oliva ‘made in Italy’ con un trend che rischia di diventare irreversibile se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare l’emergenza e rilanciare il settore.

E’ quanto emerso dalla protesta “!Salva Made in Italy”, promossa e organizzata dalla Coldiretti in Piazza Montecitorio davanti al Parlamento, dove è emerso il disagio degli olivicoltori colpiti dalle pesanti calamità, con il dimezzamento del raccolto e della produzione nazionale di olio di oliva che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie.

Una situazione emergenziale che si aggiunge a quella determinata dalla Xylella che continua ad avanzare e che porta il conto dei danni a 1,2 miliardi di euro.

Nel comparto olivicolo e oleario, secondo Coldiretti, trovano, attualmente, occupazione duecentomila persone tra imprenditori, famigliari, dipendenti sia nelle campagne, sia nei frantoi e nell’industria, portando il fatturato del settore a superare i 3 miliardi di euro grazie ad un patrimonio varietale incomparabile di oltre 200 milioni di piante su oltre un milione di ettari di territorio da Nord a Sud della Penisola.

Dal punto di vista qualitativo l’ltalia è leader nel mondo, sotto l’aspetto qualitativo, grazie al maggior numero di olio extravergine a denominazione in Europa (43 DOP e 4 IGP) e a 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo.

Una ricchezza economica, occupazionale, ambientale e turistica che sotto la pressione dei cambiamenti climatici che, anche causa l’avanzare della Xylella, rischia ora di scomparire in mancanza di adeguati provvedimenti. 

Per affrontare l’emergenza serve un intervento mirato per consentire ai produttori colpiti dalle gelate di ripartire, con un efficiente e efficace coordinamento istituzionale, regionale e nazionale, per - afferma il presidente Coldiretti, Ettore Prandini - difendere efficacemente l’extravergine italiane anche nell’ambito dei negoziati internazionali e contro le frodi del prodotto straniero spacciato per italiano. In questo contesto – sottolinea poi Prandini - va difeso il panel test, strumento di grane importanza e di certificata, rigorosa imparzialità, nella classificazione degli oli sulla base di una rigida procedura scientifica che, attraverso il lavoro di assaggiatori esperti, permette di valutare i parametri organolettici delle extravergine.

Con il calo della produzione nazionale (-57%) e il potenziale aumento del rischio di frodi e contraffazioni, con il prodotto straniero pronto per essere spacciato italiano visto che  le importazioni dall’estero sono cresciute in quantità del 5%, con punte record fino al 150% come nel caso degli arrivi dalla Tunisia secondo le proiezioni Coldiretti su dati Istat relative ai primi dieci mesi del 2018,  la situazione prospettica del settore oleario necessita di un intervento mirato per consentire ai produttori di ripartire con un adeguato coordinamento strutturale per non essere marginalizzato.

Il Piano Salva Olio, presentato da Coldiretti, va in questa direzione per rilanciare il settore con una strategia nazionale e di investimenti adeguati, anche per realizzare nuovi impianti, come fatto da altri Paesi concorrenti.

Nell’olivicoltura, oggi, trovano occupazione duecentomila persone grazie ad un patrimonio varietale che vede  l’ltalia leader nel mondo grazie al maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa (43 DOP e 4 IGP) e alle 533 varietà di olivi che rappresentano il più vasto patrimonio di biodiversità al mondo.

 

 

 

 

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