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Di Noia, nuovo Direttore Generale di UNAPROL

 

Dal 3 febbraio, Nicola Di Noia è il Direttore Generale di UNAPROL - Consorzio Olivicolo Italiano. La nomina è stata decisa all’unanimità da parte del Consiglio di Amministrazione su proposta del Presidente, David Granieri.

Nato a Tarantino di nascita (1973), Di Noia si è laureato in Scienze Forestali nella Facoltà di Agraria di Bari, maturando importanti esperienze professionali nell’ambito della Confederazione Nazionale Coldiretti quale di responsabile nazionale del settore olio di oliva e, successivamente in qualità di Direttore del Centro di Assistenza Agricola Coldiretti.

Assaggiatore professionista di olio e Capo Panel COI, Di Noia è impegnato da anni nella diffusione della cultura dell’olio extravergine di qualità e delle olive da tavola, è inoltre membro del gruppo di lavoro "Olio d'oliva e olive da tavola" del Copa-Cogeca di Bruxelles e partecipa al Comitato consultivo per l'olio d'oliva e delle Olive da tavola di lavoro del Consiglio Oleicolo Internazionale di Madrid.

Questa nomina – spiega David Granieri - ha per l’olivicoltura e l’oleicoltura italiana un preciso valore strategico. L’Unaptol, infatti, rappresenta oggi gli interessi di 160 mila imprese olivicole con oltre 250 mila ettari impegnati in produzioni di alta qualità e intende proseguire e intensificare la propria battaglia per la valorizzazione e la salvaguardia dell’olio extravergine di oliva italiano e per il suo continuo miglioramento qualitativo.

A questo fine si sta operando su fronti multipli: diffondere fra i consumatori una solida cultura dell’olio aiutandoli ad orientarsi nelle proprie iniziative promozionali sul mercato, interno e internazionale, battersi in sede COI e UE per rendere più restrittivi i parametri qualitativi dell’olio extravergine, abbassando in particolare a 0,4% la soglia dell’acidità per far emergere come extravergine solo l’olio migliore, promuovere la coesione territoriale della filiera olivicola e rafforzarla commercialmente tramite la rete delle nostre Organizzazioni di Produttori.

Tutto ciò al fine di perseguire senza sosta una crescita del comparto olivicolo italiano che si fondi sulla sostenibilità, la qualità e la competitività”.

 

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