Già sappiamo che ci alimentiamo in base alla cultura gastronomica che possediamo.

A volte mangiamo anche piatti nuovi, per curiosità o per golosità per poi scoprire dei nuovi sapori, apprendere storie e ricette non conosciute.

Un’occasione di allargare il nostro sapere culinario ci è ora offerto dalla Comunità Europea, che ha autorizzato la commercializzazione delle larve (vermi) gialle e essiccate del “Tenebrione mugnaio”.

Questi vermi erano temutissimi dalle nostre nonne e mamme, perché si mangiavano la farina che conservavano dentro le “madie”, erano chiamati anche “tarme della farina”, mentre scientificamente è “Tenebrio molitor”.

“Ben vi sta, soffrite la pena uguale alla colpa che si commette, mangiate la mia farina e io magio voi”, così avrebbe detto Dante Alighieri “.. s’osserva [la legge del] contrapasso” (Inf. XXVIII, 139-142)”.

Tra non molto ci sazieremo anche di cavallette, da sempre “piaga” dei raccolti e ora trasformate in spaghetti al dente.

Gli insetti come fonte di cibo potranno ben rappresentare un beneficio alimentare e, magari, saranno gustosi, intanto l’olio extra vergine d’oliva sta già pensando alle ricette.