Ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo.
Lo evidenzia la Coldiretti a seguito della devastante ondata di incendi favorita dall’azione dei piromani che provoca un costo per la collettività stimabile in circa diecimila euro all’ettaro percorso dalle fiamme.
Oltre alla drammatica perdita di vite umane, gli incendi hanno pesanti effetti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del Paese e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici.
Per ogni ettaro di macchia mediterranea andato in fumo, infatti, sono deceduti in media 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili. Sono, poi, migliaia le varietà vegetali danneggiate dagli incendi come i boschi di querce, di faggio, di castagno, di cerro, ma anche funghi e erbe aromatiche.
Nei boschi andati a fuoco saranno impossibili tutte le attività umane tradizionali svolte nel bosco come: la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica che coinvolgono, a settembre, decine di migliaia di appassionati raccoglitori di funghi.
Insieme alle disdette che ha caratterizzato la struttura degli agriturismi sono gravi anche i danni diretti registrati con la distruzione di numerosi fabbricati rurali.
Anche specialità alimentari tradizionali sono andate perse come vigneti, oliveti e pascoli.
Una drammatica penalizzazione che l’Italia è costretta ad affrontare perché è mancata l’opera di prevenzione per i 12 miliardi di alberi dei boschi italiani che, causa l’incuria e l’abbandono, sono diventati infatti vere giungle ingovernabili in preda ai piromani.
Siamo di fronte – spiega in una nota, la Coldiretti - all’inarrestabile avanzata della foresta che senza alcun controllo si è impossessata dei terreni incolti e domina ormai più di 1/3 della superficie nazionale con una densità che la rende del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza. E’ praticamente raddoppiata rispetto all’Unità d’Italia la superficie coperta da boschi che oggi interessa 10,9 milioni di ettari, ma sono alla mercé dei piromani la maggioranza dei boschi nazionali che, per effetto della chiusura delle aziende agricole, si trovano ora senza la presenza di un agricoltore che possa gestirle.