Tempi duri per l’agricoltura. Oltre ai danni che sta generando una congiuntura climatica di insospettata gravità, sembra che anche la burocrazia pubblica vada ad aggiungersi nel generare perplessità e inutili lungaggini nell’affrontare una situazione che nella gestione dell’economia aziendale si va facendo sempre più pesante in questa situazione d’inceretezza.
Infatti, nonostante le notti insonni trascorse dai dirigenti delMinistro pere e mettere a punto la riforma di AGEA, anche l’ultimo schema di decreto, rivisto più volte, lascia molto a desiderare, secondo gli esperti.
L’agenzia ha 2 partecipate, SIN e AGECONTROL, ma al Ministero (Ministro compreso) si continua a considerare i dipendenti SIN “figli di un dio minore”. E’ quanto i bene informasti e gli esperti stanno sottolineando con fermezza.
I lavoratori della SIN, e le loro famiglie, sono state lasciate, secondo la bozza del decreto di riforma dell’Agenzia, in balia della clausola sociale del bando di gara SIAN e in preda alle insidie dei decreti attuativi delle norme anticorruzione.
Ai lavoratori SIN infatti il futuro riserva la cessazione del rapporto di lavoro e, nella migliore delle ipotesi, la precarietà per un tempo determinato nonché il rischio di nullità degli eventuali contratti di assunzione.
Perché per l’altra partecipata si è trovata una soluzione diversa? D’altro canto se AGEA ha bisogno delle competenze di entrambe, perché non cercare una soluzione semplice ed efficace?
La fusione, secondo la totalità degli esperti delle ormai fatiscenti dinamiche della burocrazia ministeriale e i sindacati, di SIN e AGECONTROL sotto il controllo del MIPAAF, eviterebbe oltre tutto anche problemi occupazionali e di armonizzazione che, allo ‘stato dell’arte’ scontentano proprio tutti.
Senza contare che la strada intrapresa espone concretamente la PA al rischio di un contenzioso legale, molto più gravoso di quello subito per la vicenda di Buonitalia sommerso da una miriade di giudizi che hanno dato, sempre. ragione ai dipendenti.
Ne si può invocare che è un problema di risparmi! Per i servizi del SIAN si spenderanno 110 MLN di euro/anno (550 in 5 anni).
Solo per il quarto lotto sono previsti 12 MLN l’anno per il monitoraggio e controllo che SIN potrebbe fare costando il 50% in meno.
La triplice, forte di questi numeri, ha aperto un tavolo per monitorare le eventuali vertenze che scaturiranno dalla riforma e dalla gara SIAN.