L'olio EVO 100% italiano conquista spazi importanti sugli scaffali della Grande distribuzione organizzata. E’ quanto emerge da una ricerca di mercato realizzata da Ismea che dimostra come, negli ultimi dieci anni, lo spazio dedicato all’olio extra vergine sia esattamente raddoppiato passando dal 13,3% al 26,6%. In crescita anche l’attenzione per DOP e IGP che salgono dal 10,6% al 12,9%, ma aumentano le difficoltà dei consumatori per identificare le differenze tra tipologie di prodotti e conseguentemente il tempo trascorso davanti allo scaffale: il 59% resta da 2 a 5 minuti, rispetto al 33,8% del 2008.
“Sono dati positivi, ma c’è ancora tanto lavoro da fare sotto il profilo culturale e sul consumo consapevole. La strada della qualità e della distintività è stata intrapresa ed è l’unica possibile per essere competitivi e vincenti sui mercati internazionali - spiega David Granieri, presidente di Unaprol – Dobbiamo impegnarci anche affinché lo strumento di tutela dell'origine, valorizzazione e legame con il territorio diventi sempre più il modello di riferimento della politica agricola UE. Il maggior tempo impiegato per la scelta, invece, può essere imputabile al crescente utilizzo dell’olio EVO come prodotto civetta e soprattutto alla mancanza di trasparenza in etichetta, una battaglia che portiamo avanti da anni per tutelare la salute. I consumatori vogliono saperne di più, è necessario quindi migliorare la comunicazione/informazione in tutti i suoi aspetti”.
Ufficio Stampa e Comunicazione
UNAPROL - Consorzio Olivicolo Italiano