Pensavamo che la “cascola anomala delle olive” si fosse fermata alla metà del luglio scorso, invece, da una decina di giorni, è ricomparsa.
Forse la causa è di questo andamento climatico, che sta mettendo a dura prova i nostri olivi, non piove da oltre un mese, le temperature sono molte elevate e, sovente, insiste un vento caldo. Ma se si ha speranza di un recupero produttivo con le attese piogge d’inizio settembre, ad angosciare ora gli olivicoltori è la caduta delle olive, la cui causa può essere diversa.
Cascola fisiologica da stress idrico
L’olivo limita la perdita di acqua per troppa evaporazione chiudendo rapidamente le aperture che ha sulle foglie, chiamate “stomi”, e che sono cellule specializzate a regolare gli scambi tra l’aria esterna e quella che è contenuta negli spazi, tra cellula e cellula, all’interno del parenchima fogliare, che è il tessuto dove si attua la fotosintesi clorofilliana. Il compito di governare questo passaggio d’aria è affidato a un fitormone, l’acido Abscissico (ABA), il cui compito non si limita solo a questo ma, assieme ad altri ormoni vegetali, provvede, se si aggrava la situazione di stress per la pianta, a rallentare la maturazione delle olive e, se ancora necessario, avvia un graduale processo di caduta delle drupe.
Per far cadere le olive l’acido Abscissico, unitamente a un complesso di altri composti organici sintetizzati dalla pianta, crea uno strato di cellule tra il picciolo dell’oliva e il ramo, chiamato giunto di abscissione, il quale blocca il passaggio dell’acqua e degli elementi nutrivi, determinando così la precoce caduta delle olive.
Cascola anomale, o patologica, delle olive
Oltre che da cause fisiologiche, la cascola delle olive può avvenire come conseguenza di infezioni da funghi, crittogame, che si insediano in una pianta perché questa è debilitata e non riesce a frenarne l’entrata. Le piante, infatti, nel corso della loro evoluzione, hanno sviluppato un’attitudine a sintetizzare in proprio delle sostanze chimiche di difesa da attacchi di microorganismi patogeni. Tra queste sostanze troviamo i fenoli e i flavonoidi, che hanno un ruolo di regolazione della resistenza alle malattie, e le fitoalessine, che sono composti sintetizzati in risposta ad eventuali infezioni. Naturalmente questa capacità della pianta di prodursi da sola delle sostanze di difesa avviene pienamente se le sue condizione sono buone, ma sarà minore se è stressata. Proprio con quest’ultima situazione si potrebbe verificare il fenomeno della “cascola anomala”, dovuta a una diminuita capacità dell’olivo d’impedire lo sviluppo di patogeni.
Già lo scorso anno avevamo osservato che, tra le diverse cause, vi era una corrispondenza tra piante indebolite, “cascola anomala” e presenza di funghi patogeni, Phoma spp. e Botriospheriae spp., di cui sono ancora in corso saggi relativi alla corretta identificazione di queste crittogame e all’accertamento della loro patogenicità.
Il suggerimento per contrastare i casi per quest’ultima ipotesi del fenomeno è l’utilizzo di prodotti rameici, di gluconato di rame e di fosfiti.