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SVENTATO ATTACCO A TIPICITA’ MADE IN ITALY

 

Ci stanno provando in tutti i modi e con ogni mezzo a mettere in ginocchio la nostra ricchezza e varietà di produzioni agroalimentari e agro artigianali.

Hanno tentato o stanno cercando dio farlo con accordi internazionali, come quello della UE con il Canada, con quello ormai in fase di conclusione con il Mercosur, il Giappone e via discorrendo, ma anche bollando con etichette, di dubbio valore scientifico, prodotti agroalimentari certificati Dop, Igp, Stg, Docg, Doc.

Ma anche stavolta siamo riusciti a bloccare una pericolosa deriva internazionale che tentava di mettere sul banco degli imputati i principali prodotti del Made in Italy a causa del loro contenuto in sale, zucchero e grassi anche con l’apposizione di allarmi, avvertenze o immagini shock sulle confezioni per scoraggiarne i consumi.

E’ quanto ha evidenziato recentemente la Coldiretti in riferimento alla versione definitiva e corretta del documento del Terzo Forum di alto livello delle Nazioni Uniti sulle malattie non trasmissibili in cui non si menzionano strumenti dissuasivi su prodotti alimentari e bevande. Una battaglia portata avanti per evitare di promuovere in tutto il mondo sistemi di informazione visiva come quello adottato in Cile dove si è già iniziato a marchiare con il bollino nero, sconsigliandone di fatto l’acquisto, prodotti quali, il Parmigiano, il Gorgonzola, il prosciutto e, addirittura, gli gnocchi.

O come il caso dell’etichetta a semaforo adottata in Gran Bretagna che tenta di escludere nella dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta o l’elenco degli ingredienti con cui è stato realizzato.

“Il bisogno di informazioni del consumatore sui contenuti nutrizionali deve essere e è soddisfatto – vedi, ad esempio, la norma italiana per la sicurezza alimentare, di certo una delle più rigorose e complete a livello internazionale o la ragnatela dei controlli eseguiti dai Carabinieri con i Nac e i Nas - nella maniera più completa e dettagliata, ma anche con chiarezza, a partire dalla necessità di usare segnali univoci e inequivocabili per certificare le informazioni più rilevanti per i cittadini mentre sistemi troppo semplificati o superficiali cercano di condizionare in modo ingannevole la scelta del consumatore”.

Oggi è sempre più pressante l’esigenza di garantire ai consumatori la scelta di attuare un corretto regime alimentare basato sull’equilibrio nutrizionale tra i diversi cibi consumati e non sullo specifico prodotto, questo, nel nostro Paese, si sta tentando di raggiungere attraverso l’estensione della normativa sull’etichettatura degli alimenti a completamento di quella sui valori nutrizionali e sugli ingredienti utilizzati, già da tempo funzionanti.

Solo con questi mezzi si potrà scongiurare il pericolo rilevante che incombe sul  Made in Italy agroalimentare che nel 2018 ha messo a segno un nuovo record delle esportazioni con un +3% nei primi sei mesi dopo il valore di 41,03 miliardi registrato nel 2017.

 

 

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