CONAD: E’ SVOLTA DOPO ACQUISTO
PUNTI VENDITA AUCHAN E SIMPLY
Una storica inversione di tendenza in un settore vitale per la valorizzazione del Made in Italy agroalimentare, dopo che lo shopping straniero che ha portato all’estero tre marchi storici su quattro.
Lo sottolinea il presidente Coldiretti, Ettore Prandini, nel commentare positivamente l’accordo siglato da Conad per l'acquisizione dei 1.600 punti vendita Auchan Retail Italia, ipermercati, supermercati, negozi di prossimità, e Simply, disposti sul territorio italiano.
Conad acquisisce così il ruolo di leader nazionale della distribuzione organizzata attraverso la quale oggi si commercializza il 74% dei prodotti agroalimentari, rappresentando - sottolinea Prandini - un fattore determinate per garantire sbocchi e competitività al Made in Italy.
“Un intervento strategico per il Paese realizzato da un Gruppo che nel tempo ha testimoniato il proprio impegno nella valorizzazione dell’italianità e della territorialità delle produzioni” precisa Prandini ricordando “i recenti interventi per garantire un equo compenso a pastori e allevatori colpiti da una drammatica crisi ma anche l’impegno comune contro le aste al doppio ribasso che strozzano le imprese agricole”.
Un punto, dunque, a favore dell’Italia nell’ambito della storica rivalità con i cugini francesi che sono riusciti, nel frattempo, a mettere le mani su brand importanti che hanno fatto la storia del made in Italy di cui la punta di diamante è la Parmalat e, a seguire, aziende del calibro di Invernizzi, Galbani, Locatelli oltre ad un’importante partecipazione francese nella Fattoria Scaldasole, nella Ferrari Giovanni. Anche Orzo Bimbo, acquisita dalla francese Nutrition&Santè S.A., e lo zucchero italiano, attraverso una determinante presenza francese in Eridania che vede, oggi, ‘stranieri’ 4 pacchi di zucchero su 5 consumati in Italia, quali porodotti francesi e tedeschi.
Una presenza forte nell’agroalimentare sostenuta fino ad oggi attraverso le potenti catene distributive Carrefour e Auchan che, con una presenza capillare sul territorio italiano hanno gioco facile nel promuovere il made in France, soprattutto in settore quali i formaggi e i vini dove è forte la competizione.