Con l’entrata in vigore, dal 14 luglio dopo la firma del presidente della Repubblica e l’avviato iter parlamentare che lo trasformerà in legge (la Camera lo ha già approvato in via definitiva), tornano in agricoltura i voucher.
Questo significa che circa 50mila posti di lavoro occasionali potranno essere recuperati con trasparenza nelle attività stagionali in campagna dove sono impiegati prevalentemente, soprattutto nelle attività di raccolta (frutta, una da vino e da tavola, olive), disoccupati, cassintegrati, pensionati e giovani studenti che non sono stati operai agricoli l’anno precedente.
Lo evidenzia la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per la approvazione da parte della Camera dei Deputati del Dl che riapre le porte all' utilizzo dei voucher in agricoltura dopo la riforma del 2017 che li ha cancellati.
Con il loro recupero in agricoltura vengono riaffermati i principi originari evitando tutti gli abusi che si sono verificati, in molti settori, con il loro originario impiego. Un ‘ritorno’ che assicura al settore primario uno strumento agile, flessibile, che semplifica, rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva tipica di una attività condizionata dalla natura e che offre anche una opportunità di integrazione, ancorché occasionale, del reddito a tutte quelle categorie definibili ‘deboli’.
A questo punto, considerati i 60 giorni (decorrenti dal 14 luglio) per la sua trasformazione in legge, diviene indispensabile e urgente l’approvazione al Senato poiché l’estate e l’inizio dell’autunno coincide con il periodo di maggior impiego di lavoro nelle campagne a partire dalle attività di raccolta, come detto, di verdura e frutta fino ad arrivare alla vendemmia ormai alle porte.