le ore lavorate aumentano il triplo dei servizi e il 54% in più dell’industria

L’agricoltura è il settore che fa segnare il maggior aumento delle ore lavorate con un incremento record del 3,7%, indicatore che rappresenta il triplo di quello fatto registrare nei servizi (+1,2%) e il 54% in più di quello dell’industria (+2,4%).

È quanto emerge da una analisi effettuata sui dati Istat relativi al mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2017 rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo dell’anno precedente.

Si tratta della conferma della dinamicità del settore primario nonostante le difficoltà che si continuano a registrare in un periodo, come l’attuale, caratterizzato dal calo dei compensi agli agricoltori, in molti casi al di sotto dei costi di produzione.

Se a ciò s8i aggiungono i disastri dovuti all maltempo e all’anomalo andamento climatico eventi che si sono tradotti in gravissimi danni per le diverse attività colturali, si può comprendere come un simile risultato rappresenti un importante stimolo per le imprese agricole.

Ciò nonostante una stagione produttiva difficile per il caldo e la siccità, oltre a quelle coinseguenti l’abrogazione dei voucher, gli inammissibili ritardi burocratici nello sviluppo della procedura informatica dell’Inps che di fatto impedisce alle imprese agricole l’accesso agli strumenti che hanno sostituito il sistema dei buoni lavoro, con pesanti ripercussioni sulla vendemmia e sulle diverse campagne di raccolta che caratterizzano l’attività nei campi in questo periodo.

Il flop dei tali strumenti rischia di ‘congelare’ le opportunità occupazionali e di compromettere l’intero percorso di emersione intrapreso dal 2008 ad oggi.