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WTO: FA TREMARE IL MADE IN ITALY

 

AL WTO L’AFFERMAZIONE DI TRUMP

FA TREMARE IL MADE IN ITALY



La vittoria di Trump al al recente summit del Wto fa tremare l’Italia che, dopo la Francia, è il Paese piu’ danneggiato nella black-list di prodotti su cui applicare un aumento delle tariffe all’importazioni fino al 100% del valore attuale elencati dal Dipartimento del Commercio statunitense (USTR).. Lo sostiene la Coldiretti nel commentare la decisione dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) che ha approvato la richiesta degli Stati Uniti di imporre tariffe su alcuni beni europei nell'ultimo capitolo di una disputa bilaterale sui sussidi agli aeromobili per un valore di 11,2 miliardi di dollari.

Nella black-list ufficiale pubblicata nel registro della Federale Usa ad essere maggiormente colpiti sono nell’ordine la Francia, l’Italia e la Germania e non c’è dubbio che a pagare il conto più salato per il Belpaese sarà il Made in Italy agroalimentare con vini, formaggi, salumi, pasta, olio extravergine di oliva, agrumi, olive, uva, marmellate, succhi di frutta, pesche e pere in scatola, acqua, superalcolici e caffè, ma anche la moda, i materiali da costruzione, i metalli, le moto e la cosmetica per un valore complessivo pari a 4,5 miliardi di euro.

In gioco – sottolinea Coldiretti – ci sono settori di punta dell’agroalimentare nazionale che in Usa, a partire dal vino che esprime, oggi, un valore alle esportazioni di 1,5 miliardi di euro nel 2018, l’olio di oliva le cui esportazioni, nel 2018, sono state pari a 436 milioni, la pasta il cui export è stato pari a 305 milioni, i formaggi con 273 milioni.

La mossa protezionista di Trump risponde anche alle sollecitazioni delle lobby del falso Made in Italy alimentare, che in Usa fattura 23 miliardi di euro secondo una stima della Coldiretti. Infatti la produzione di imitazioni dei prodotti caseari in Usa, secondo Coldiretti su dati USDA, ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni ed è realizzata per quasi i 2/3 in Wisconsin e California mentre lo Stato di New York si colloca al terzo posto.

“Si tratta della prima sfida che dovrà affrontare la nuova Commissione Europea, guidata dalla tedesca Ursula von der Leyen, a cui competerà la gestione dei complessi rapporti con lo storico alleato - ha sottolineato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini – ribadendola necessità di evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti”.


 

 

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